NEWS Violenza contro le donne

In tempi di coronavirus non si ferma la violenza sulle donne. Anzi il problema rischia di essere aggravato perché spesso le vittime sono rinchiuse in casa con il partner maltrattante, senza le possibilità che offre una vita normale di chiedere più facilmente aiuto fuori dalle mura domestiche.

 

Le donne vittime di violenza devono sapere però che la rete a loro sostegno c’è e continua ad operare anche durante l’emergenza del coronavirus. In qualsiasi momento possono sia chiamare il 1522 che chattare con le operatrici scaricando sul telefono la app 1522. I Centri Antiviolenza e le Case Rifugio sono rimasti aperti proprio per garantirle in qualsiasi momento la via d’uscita dalla violenza e la sicurezza per sé e per figlie e figli.

 

A questo link il messaggio della ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti.

 

Grazie a un accordo tra Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti e la Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese il giorno 24 marzo è stata inviata da quest'ultima una circolare a tutte le Prefetture perché, a seguito delle difficoltà riscontrate in questa gravissima emergenza nell'accogliere donne vittime di violenza, possano essere individuati e resi disponibili ulteriori alloggi, con la garanzia della sicurezza sanitaria. Nella circolare si invitano i Prefetti, con il coinvolgimento dei Sindaci e delle associazioni che operano sul territorio a individuare, o a confermare laddove già esistenti, nuove soluzioni alloggiative, anche temporanee, nelle quali offrire ospitalità alle donne vittime di violenza che per motivi sanitari non possono trovare accoglienza negli esistenti Centri Antiviolenza o nelle Case Rifugio.

Ciò è possibile in base all’articolo 6 del decreto legge 17 marzo 2020, che prevede la requisizione in uso, anche temporaneo, di strutture alberghiere o altri immobili idonei per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, nei casi in cui le misure stesse non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata. Pertanto, nel caso si trovino in situazione di difficoltà ad offrire accoglienza alle vittime, i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio possono rivolgersi alle Prefetture per trovare adeguate soluzioni. Il Dipartimento per le Pari Opportunità mette a disposizione risorse straordinarie per la copertura degli oneri.

 

Pubblicato il 15 marzo, aggiornato il 25 marzo